INGRiD: l’intersezionalità per combattere le discriminazioni

Ingrid_conferenza finale sull'intersezionalità

Il 12 dicembre si svolge a Roma la Conferenza finale del progetto INGRiD – Intersecting Grounds of Discrimination in Italy.

La conferenza “Promuovere l’intersezionalità nel diritto e nel lavoro sociale per politiche più inclusive”, intende essere un momento di confronto sui risultati del progetto, portando i temi e le esperienze in esso realizzate entro un dibattito più ampio, nazionale ed europeo, sulle possibili traiettorie di applicazione dell’intersezionalità nel riconoscimento e nel contrasto delle discriminazioni in Italia.

Cos’è Ingrid?

Ingrid – Intersecting Grounds of discrimination in Italy è un progetto promosso dal Centro per la Cooperazione Internazionale.

La priorità di INGRiD è combattere le discriminazioni utilizzando un approccio intersezionale.

In Italia sono numerosi gli attori che si occupano di contrasto alle discriminazioni. Tuttavia, la maggior parte di essi si concentra esclusivamente su singoli fattori (genere, orientamento sessuale, nazionalità, colore della pelle, convinzioni religiose, etc.).

INGRiD promuove l’approccio intersezionale nelle politiche e nelle pratiche degli attori che si occupano di contrasto alle discriminazioni in Italia. INGRiD adotta un approccio trans-settoriale, coinvolge una varietà di portatori di interesse, combina ricerca empirica, innovazione delle pratiche e delle politiche, divulgazione, sensibilizzazione. Collega il livello locale, in particolare i territori coinvolti nel progetto (Trentino, Alto Adige, Veneto, Liguria, Marche) con la dimensione europea.

Intersezionalità

Con il termine “intersezionalità” si indica un approccio teorico, metodologico e di intervento di policy e sociale basato sulla considerazione della molteplicità degli aspetti che compongono le nostre identità e dei modi in cui questi si intrecciano creando particolari situazioni di svantaggio o di privilegio in un determinato contesto sociale.

L’analisi intersezionale permette di dare una nuova lettura dei fenomeni sociali e, in particolare, discriminatori, mettendo in discussione le categorie e guardando invece alle dinamiche di potere e quindi di privilegio e di oppressione che si generano in determinati contesti. Questo permette di cogliere meglio le ingiustizie sistemiche, istituzionali e sociali, prendendo in considerazione e districando i molteplici aspetti che si intersecano nelle esperienze di discriminazione. Per fare ciò, è innanzitutto necessario capire come le categorie che usiamo tutti i giorni per descrivere la realtà sociale non siano omogenee ma piene di sfumature: per esempio la categoria “donna” non descrive affatto l’esperienza di tutte le donne. Una donna bianca e una non-bianca o una donna eterosessuale ed una omosessuale, subiscono tutte delle discriminazioni in quanto donne ma le loro esperienze sono profondamente diverse tra di loro, variano nel tempo e nello spazio e vanno considerate nella loro specificità.

Queste sfumature a loro volta permettono di analizzare la realtà in maniera più complessa e completa, facendo luce sugli “angoli ciechi” degli approcci categoriali.

Le discriminazioni intersezionali sono quelle in cui la discriminazione si presenta in forme inedite perché basate sull’intersezione tra diversi fattori, i cui effetti non possono essere distinti l’uno dall’altro.

Per esempio, una donna musulmana discriminata perché porta l’hijab, è vittima di una discriminazione basata sul suo essere insieme donna (genere) e musulmana (appartenenza religiosa) in una maniera completamente diversa dall’esperienza di sessismo che può subire una donna bianca o dall’islamofobia subita da un uomo musulmano.

L’unione inscindibile dei diversi fattori configura una discriminazione intersezionale in cui diverse forme di disuguaglianza ed esclusione si rafforzano tra di loro, moltiplicando gli effetti negativi che la vittima subisce.

La conferenza

La conferenza è organizzata in due sessioni. Il primo panel è un confronto tra giuriste/i e practitioner nell’ambito del diritto sull’intersezionalità come approccio giuridico per esplorare possibili percorsi di applicazione del concetto di intersezionalità al diritto per arrivare ad una maggiore tutela giuridica soprattutto dei soggetti più fragili e posti ai margini. Il secondo è una tavola rotonda con taglio sociologico intorno al tema dell’intersezionalità nel lavoro sociale e possibili (e necessari) approcci intersezionali ai dati sulle discriminazioni.

L’evento si terrà il 12 dicembre, dalle 9 alle 13, alle Industrie Fluviali (Conference Hall), Via del Porto Fluviale, 35 a Roma.


Programma

8:45 – 9:00 | Registrazione

9:00 – 9:15 | Benvenuto e introduzione
Rossella Vignola, Centro per la Cooperazione Internazionale

9:20 – 10:40 | Panel: Intersezionalità come approccio giuridico: possibili percorsi di applicazione dell’intersezionalità al diritto
Intervengono:
Ilaria Valenzi, ricercatrice, Fondazione Bruno Kessler – Centro per le scienze religiose
Daniele Ferrari, ricercatore, Università di Siena
Alberto Guariso, avvocato, Associazione Studi Giuridici per l’Immigrazione
Valentina Calderone, direttrice A buon diritto
Vincenzo Miri, presidente Rete Lenford
Modera:
Giorgia Decarli, Sportello antidiscriminazioni di Trento

10:40 – 11:00 | Coffee break

11:00 – 12:30 | Tavola rotonda: Lavoro sociale e dati intersezionali per politiche più inclusive
Intervengono:
Valeria Fabretti e Deborah Sabrina Iannotti, ricercatrici, Fondazione Bruno Kessler – Centro per le scienze religiose
Serena Ospazi, coordinatrice Rete antidiscriminazione Arci Liguria
Giorgia Decarli, coordinatrice, Sportello antidiscriminazioni di Trento
Donata Columbro, data journalist
Miltos Pavlou, Project Manager-Social Research LGBTIQ Survey manager, Fundamental Rights Agency (da remoto)
Stefania Boccale, avvocata, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
Introduce e coordina:
Carlotta Giordani, Veneto Lavoro

12:30 – 13:00 | Closing remarks: prof. Angelica Pesarini, University of Toronto (da remoto)

13:00 – 14:00 | Light lunch


Per la partecipare è necessaria la registrazione > https://www.eventbrite.it/e/biglietti-promuovere-lintersezionalita-per-politiche-piu-inclusive-473418426257

Sarà possibile seguire i lavori della conferenza in diretta streaming sulla pagina Facebook del Centro per la Cooperazione Internazionale: https://www.facebook.com/CCI.TN.IT

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