Donne: il Terzo Settore è rosa!

Scritta "non profit" su fondo rosa

Secondo Job4good, piattaforma innovativa dove si incontrano la domanda e l’offerta di lavoro nel settore non profit, le candidate al lavoro nel terzo settore sono donne,maggiormente tra i 25 e i 34 anniprovenienti dal mondo del Volontariato o del Servizio Civile e laureate.

Ci confrontiamo quotidianamente con persone in cerca di nuove opportunità lavorative e di crescita personale e questo identikit ci racconta di professionisti sempre più specializzati e preparati – dichiarano i fondatori della piattaforma Luca Di Francesco e Diego Maria Ierna – professionisti che studiano duramente per il loro ingresso in un orizzonte lavorativo sempre più competitivo e sempre più lontano dalla centralità dell’impiego per passa parola. Dal nostro osservatorio preferenziale e dai dati che ne sono scaturiti notiamo che la meritocrazia non solo paga, ma è ciò che il non profit esige quando è in cerca di un professionista”.

IL PROFILO DI CHI VUOLE LAVORARE NEL TERZO SETTORE

Il 73% degli utenti unici che hanno ricercato lavoro su Job4good è donna, più della metà (54%) ha tra i 25 e i 34 anni, segue la fascia d’età 35-44(20%), al terzo posto i giovani tra 18-24 anni (14%) e infine gli over 45 (12%).

Questo dimostra che il terzo settore è una scelta, non il ripiego per fuoriusciti e disoccupati da altri settori produttivi.

La presenza prevalentemente femminile si evidenzia soprattutto nelle fasce d’età 18-24 e 25-34, dove le donne sono il triplo degli uomini. Solo la fascia 35-44 vede la risalita della componente maschile che comunque raggiunge a malapena la metà della femminile.

Le grandi città protagoniste: la domanda e l’offerta di lavoro nel non profit è maggiore nelle grandi metropoli.

Roma (27,09%) batte Milano (26,94%). Estremo il divario con le città inseguitrici: Torino (4,15%), Bologna (3,15%) e Firenze (2,03). Le città fanalino di coda: Napoli (2%), Monza (1,15%), Palermo ( 1,02%) e a chiudere Bergamo (1%).

Grafico percentuale del sesso dei candidati lavoratori del Terzo settore
Grafico età dei candidati lavoratori del Terzo settore

Si evidenzia la ricerca di figure professionali altamente specializzate. Al primo posto il fundraiser(15,99%), seguito dal project manager (13,58%). Al terzo posto le figure amministrative (8,92%) seguite da comunicazione-marketing (8,17%) e dalle professioni “sul campo” quali cooperante (7,16%) ed educatore (7,07). Ultimo il mediatore linguistico, in media ricercato 1 volta ogni 100 vacancies.

1 COOPERATIVA SU 4 HA UN CAPO DONNA

In occasione della Festa della donna, UECOOP (Unione europea delle cooperative) insieme alla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, ha effettuato un’analisi sul mondo cooperativo.

È emerso che nell’ultimo anno, 1 donna su 4 (24%) è al comando di una cooperativa.

Quasi 19 mila su un totale di oltre 80 mila sono le coop gestite da donne in Italia a fine 2018, di cui il 7% straniere.

Negli ultimi cinque anni – sottolinea Uecoop – i settori dove le cooperative in rosa hanno registrato la crescita più evidente sono l’assistenza sociale residenziale (+61%), l’istruzione (+18%) e la ristorazione (+40%).

I “capi” donna sono passati da 17mila a 19mila con un incremento del 9% in cinque anni in particolare a Cremona (+80%), Trento (+44%), Rieti, Trapani, Cagliari e Lecce (+30%).

A livello provinciale, a Nuoro, Rieti, Sassari, Terni, Benevento, Cagliari, Ascoli Piceno, Campobasso e Siracusa, le cooperative guidate da una donna rappresentano circa un terzo del totale.

A livello regionale, l’incidenza delle donne è più alta in Sardegna con 1.065 cooperative su 3.280 imprese (32,5%), in Molise con 161 su 523 (30,8%) e in Abruzzo con 461 su 1.586 (29%).

Le prime regioni al femminile sono la Sicilia (27%), il Lazio (26%), la Campania (23%) e la Lombardia (18%).

I primi settori cooperativi dove è più forte la presenza femminile sono l’assistenza sociale, i servizi per edifici e paesaggio e l’istruzione, seguiti dall’edilizia, la ristorazione, il commercio, i servizi di magazzinaggio e i trasporti.

Il contributo delle donne alla crescita del lavoro nel settore cooperativo è strategico – conclude Uecoop – sia in termini di gestione sia per una capacità di relazione sempre più importante in un mondo che ha nelle persone il proprio cardine principale.

PINGO È ROSA

Pingo conferma la tendenza del Terzo Settore, infatti la componente femminile conta il 51% ed è guidata da una donna. Anche il Consiglio di Amministrazione è per due terzi al femminile.

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