“Google Assistant for good” una sfida per l’innovazione accessibile

Schermata di Google Assistant su smartphone

Una sfida rivolta agli sviluppatori di tutta Europa, con l’obiettivo di promuovere progetti innovativi per facilitare la vita di persone affette da malattie neuromuscolari, attraverso l’uso di Google Assistant.

Un progetto nato dalla collaborazione del Centro Clinico NeMO e Google Italia.

Google Assistant for good

Chi sono i promotori?

NeMO è un centro multidisciplinare ad alta specializzazione per il trattamento delle malattie neuromuscolari come la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), la SMA (Atrofia Muscolare Spinale) e le distrofie muscolari. Ad oggi, in Italia, si contano circa 40.000 persone affette da tali disturbi. 

Queste patologie, altamente invalidanti e con un grave impatto sociale, sono caratterizzate spesso da lunghi e complessi percorsi di cura e assistenza. 

NeMO pone attenzione ad ogni bisogno di tipo clinico, assistenziale, psicologico e sociale, attraverso un percorso di continuità di assistenza condiviso, che parte dalla diagnosi, per arrivare ai trattamenti di cura, fino alla ricerca clinica.

Google, colosso mondiale, si impegna attivamente nella “battaglia” per l’accessibilità web, sviluppando prodotti per l’inclusione, promuovendo iniziative di ricerca, formazione e progettazione e collaborando con numerose organizzazioni.

Il Web deve essere accessibile a tutti e noi ci impegniamo per renderlo possibile.”

Uno dei principi fondamentali è “L’utente prima di tutto: il resto viene dopo.”

Il team addetto all’esperienza utente di Google ritiene che usabilità e accessibilità vadano di pari passo. Il design accessibile è sempre al centro dell’intero ciclo di sviluppo dei prodotti.

Alberto Fontana, presidente del Centro Clinico NeMO, dichiara:

«Siamo felici che Google abbia sposato la nostra missione, aiutandoci a lanciare una sfida che inviti gli sviluppatori nel mettere a disposizione la loro creatività al servizio delle persone con malattie neuromuscolari. Grazie a questa collaborazione, NeMO continua la sua opera di presa in carico dei bisogni di cura, attraverso una tecnologia orientata a portare benefici e a supportare pazienti e caregiver».

Alfredo Morresi, Developer Relations Program Manager di Google aggiunge:

«Siamo orgogliosi di poter supportare l’iniziativa di NeMO, e siamo curiosi di vedere come la creatività e passione che contraddistinguono la comunità degli sviluppatori contribuiranno a portare nuove soluzioni in questo campo».

Google Assistant for good

Cos'è Google Assistant?

È l’assistente vocale di Google e offre la possibilità di compiere delle azioni – con il solo utilizzo della voce -, sia in un ambiente domestico attraverso gli smart speaker, sia fuori casa con il proprio smartphone. Basta pronunciare “OK GOOGLE” e l’assistente si attiva, pronto a rispondere alle vostre richieste.

Google Assistant for good

Chi può partecipare?

Possono partecipare gli sviluppatori o chiunque abbia capacità o competenze tecniche in Google Assistant, provenienti da tutta Europa. Si può partecipare come singolo individuo o come squadra.

Google Assistant for good

Quali sono i termini di partecipazione?

Le iscrizioni dovranno essere effettuate entro il 30 settembre. Il progetto dovrà essere presentato entro il 30 novembre. Il vincitore sarà annunciato durante la settimana del 16 dicembre.

Google Assistant for good

Quali sono le aree di interesse?

Tre le aree individuate:

  1. Autonomia del paziente: Le malattie neuromuscolari causano una progressiva perdita di autonomia, rendendo difficili anche le azioni più semplici. In che modo si può offrire una maggiore autonomia al paziente?
  2. Intrattenimento del paziente: Anche per la persona con malattia neuromuscolare è importante continuare a vivere la dimensione ludica, ricreativa e sociale, dalla partecipazione ad un evento, alla comunicazione online con gli amici. Come si può andare incontro a questo tipo di necessità?
  3. Supporto all’assistente: La malattia cambia profondamente non solo la vita della persona che ne è affetta, ma anche quella della sua famiglia e di chi è al suo fianco per assisterla nella quotidianità. In che modo si può facilitare l’attività del caregiver?

Si tratta di aree indicative e non vincolanti, per la creazione di soluzioni con Google Assistant che saranno attivate attraverso l’uso della voce.

Chi fosse interessato a partecipare alla competizione può trovare maggiori informazioni qui.

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